Commentario abbreviato:1Corinzi 10:136 Versetti 6-14 I desideri carnali si rafforzano con l'indulgenza, quindi dovrebbero essere controllati al loro primo sorgere. Temiamo i peccati di Israele, se vogliamo evitare le loro piaghe. È giusto temere che coloro che tentano Cristo siano lasciati da lui in potere del vecchio serpente. Mormorare contro le disposizioni e i comandi di Dio lo provoca molto. Nulla nelle Scritture è scritto invano ed è nostra saggezza e dovere imparare da esse. Altri sono caduti e anche noi possiamo cadere. La sicurezza del cristiano contro il peccato è la sfiducia in se stesso. Dio non ha promesso di impedirci di cadere, se non guardiamo a noi stessi. A questa parola di cautela, si aggiunge una parola di conforto. Altri hanno gli stessi fardelli e le stesse tentazioni: ciò che loro sopportano e superano, possiamo farlo anche noi. Dio è saggio e fedele, e farà i nostri pesi secondo le nostre forze. Sa cosa possiamo sopportare. Ci darà una via di fuga; ci libererà dalla prova stessa, o almeno dal suo male. Abbiamo un pieno incoraggiamento a fuggire dal peccato e ad essere fedeli a Dio. Non possiamo cadere in tentazione, se ci aggrappiamo a Lui. Che il mondo sorrida o si accigli, è un nemico; ma i credenti saranno rafforzati per superarlo, con tutti i suoi terrori e le sue insidie. Il timore del Signore, messo nei loro cuori, sarà il grande mezzo di sicurezza. Riferimenti incrociati:1Corinzi 10:13Ger 12:5; Mat 24:21-24; Lu 11:4; 22:31,46; 2Co 11:23-28; Ef 6:12,13; Eb 11:35-38; 12:4; Giac 5:10,11; 1P 1:6,7; 5:8,9; Ap 2:10; 3:10 Dimensione testo: |